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Io ho sempre cercato di non giudicare il diverso e di comprendere nel caso il perché lo fosse. A volte però capita che questa situazione non si verifichi e il pensiero che la nostra mente fa è creato da essa stessa o da cose che riportano a ciò. Questo è quanto è successo tra me e Parigi. “Come?”direte. Purtroppo a volte sono stata diretta: ho fatto di un singolo caso una realtà generale. Io e i parigini in passato non siamo andati molto d’amore e d’accordo.
Succede che Marco (il dietro le quinte di vagabondainside nonché il mio ragazzo) mi regala un viaggio dove solo al gate avrei saputo la destinazione ed ecco che al gran giorno la meta è l’unica che mai avresti scelto: Parigi. Succede che non organizzando personalmente il viaggio non si abbiano aspettative o più semplicemente, inconsciamente, non me le sono posi ripensando ai due viaggi precedenti (Genova e San Francisco) in cui cercai invece risposte che non arrivarono.
Sono partita, come ho scritto sopra, a cuor leggero lasciandomi trasportare da ciò che la città ha da offrire. Ho lasciato che l’inaspettato prendesse parte del viaggio e mi mostrasse l’altra faccia della medaglia, quella del non sapere totalmente cosa esso possa offrire.
Ed eccomi quindi, io Gloria, a Parigi!
Il sole ci ha accompagnato per tutti e quattro giorni di questo inizio Ottobre e devo ammettere che anche grazie ad esso ho ammirato ciò che non mi sarei mai aspettata.
Mi ha accolto una Parigi con palazzi armoniosi, regolari, belli che conducevano per le vie più o meno rinomate di questa grande capitale. Mi ha sorpreso la quantità di negozi che si alternano tra loro con un loro stile vintage aumentando il fascino passato di Parigi in un presente dettato da un traffico ben organizzato con piste ciclabili riservate e marciapiedi ben studiati immersi quasi sempre in vialoni curati e piacevoli alla vista, proprio come nei film.
Mi ha sorpreso la capacità di mescolare la gente comune locale con i turisti che in massa affollavano i vari monumenti e attrattive della città non andando ad incidere con rallentamenti o disorganizzazioni, ma anzi code ben distribuite e controlli che garantivano una maggiore sicurezza. Mi sono meravigliata dalla bellezza di questa Parigi . Lei è così ti fa innamorare e ti conquista passo passo iniziando amandola per ogni sua caratteristica e per la capacità di sorprendere che ha. La quantità di cose da vedere e di persone riversate per le vie del centro ma non solo, mettevano voglia di continuare a camminare e non fermarsi a guardare, ma anzi a prendere parte di questa vita parigina.
Parigi mi ha regalato emozioni che non rivivevo da un pò: mi ha ridato la volontà di riprendere il viaggio per come è e non per come vorrei apparisse. Mi ha presa e scrollato di dosso le mie incertezze e paure che questa città potesse darmi. Mi ha confermato che “tutto mondo è paese” e non è solo un detto ma verità: il bello e il brutto esiste ma basta non aspettarsi ciò e vivere pienamente ogni momento. Mi ha ricordato che viaggiare toglie i pregiudizi e accoglie le diversità per la loro natura.
Questa Parigi è da ammirare: nella sua vivacità è rispettosa, accogliente e da vivere.
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